Introduzione

La condizione dei disabili in Senegal dipende da una molteplicità di problemi, alcuni dei quali ancora aperti, che negli ultimi venti anni hanno animato dibattiti nazionali suscitando grandi interrogativi: “Come trattare questa fascia della popolazione che ha una storia molto difficile essendo stata assoggettata a stigmatizzazioni ed esclusione sociale?”

Lo stato senegalese e la popolazione si sono impegnati fattivamente per aumentare le forze messe in campo per migliorare i diritti delle persone con disabilità con molte azioni concrete e dal forte valore simbolico come l’adesione alla giornata internazionale dei diritti delle persone disabili. Questi innovativi pensieri hanno però dato risposte tardivamente alla vulnerabilità dei cittadini disabili che hanno vissuto per lungo tempo ai margini nella società.

In questo lavoro identificheremo gli  elementi fondamentali della condizione delle persone diversamente abili in Senegal.

Normativa

La normativa riguardante la condizione delle persone disabili è ispirata a documenti internazionali vocati alla difesa delle persone in situazione di disabilità, ed ai diritti di tutti i cittadini, come ad es.: la “Carta Africana dei diritti umani” (che reca disposizioni particolari per i bambini disabili), la “Costituzione senegalese”.

  • Il Senegal ha ratificato il 7 settembre 2010 la convenzione dei diritti delle persone in situazione di disabilità del Maggio 2008.
  • Tra le diverse norme promulgate dallo Stato del Senegal di particolare importanza:
  1. Il decreto del 30 Ottobre 2001 che promuove l’assistenza e l’integrazione delle persone disabili;
  2. la legge 2010 – 15 del 6 Luglio 2010.

Lingua e cultura

Attualmente, la maggior parte dei senegalesi, ivi incluse le persone disabili, parlano una lingua nazionale per l’80%, anche se il Francese rimane la lingua ufficiale.

Nel passato, andando a ritroso anche solo di venti anni, la popolazione non condivideva la stessa lingua. Esistevano quindici lingue nazionali, ogni regione del Paese aveva una connotazione culturale legata alle lingue parlate ed alle diverse etnie. Tale situazione acuiva l’isolamento delle persone con disabilità che, per la maggior parte vivendo in zone lontane dalle grandi metropoli, non poteva condividere una lingua nazionale.

Oggi il patrimonio linguistico della popolazione è più equilibrato, il francese è più parlato dai bambini e dai pochi adulti disabili che hanno frequentato la scuola. La lingua nazionale più parlata in Senegal è il Wolof, parlato anche dalle persone anziane e da alcuni giovani disabili non alfabetizzati perché non hanno avuto la possibilità di frequentare le scuole per la mancanza di strutture e/o di mezzi utili a sostenerne la scolarizzazione. La maggior parte delle persone disabili che parlano il Wolof vive oggi nella capitale Dakar ed è costretta a chiedere l’elemosina per vivere e mantenere la famiglia. La cultura senegalese, anche se in grande fermento,  è tuttora fortemente legata a concezioni influenzate dalla religione.

Le guide spirituali della comunità islamica per esempio invitano a fare del bene alle  persone disabili ritenendo che questa pratica di pietà avvicini il fedele a Dio. Questa visione sociale delle persone diversamente abili le vede dipendere dagli atti di pietà della popolazione e con scarse prospettive.

Salute e cure mediche

Il discorso relativo alla salute ed alle cure mediche è più delicato perché investe la globalità delle condizioni della persona disabile; affronteremo questa parte del discorso cominciando dalle condizioni di salute e cure mediche delle persone disabili per esaminare poi le possibilità di miglioramento con azioni concrete.

Yatma Fallm, presidente della federazione delle associazioni dei disabili del Senegal, in una intervista ha messo in luce le difficoltà di accedere a cure appropriate delle persone disabili per diffusa assenza di servizi e mancanza di una vera e propria politica sanitaria di sostegno e cure ai disabili.

I cittadini disabili senegalesi privi di risorse finanziarie e materiali non possono accedere alle cure per migliorare le condizioni di salute.

Il deterioramento delle condizioni di salute delle persone disabili è talvolta acuito anche da condizioni di sfruttamento.

La tutela della salute, della maggior parte delle persone con disabilità, è peggiorata dalla mancanza di una vera e propria politica sanitaria loro dedicata; questa situazione espone i disabili a maggiori rischi di contagio rendendoli più vulnerabili ed abbandonandoli al proprio destino.

Basti pensare che più di metà della popolazione dei cittadini diversamente abili è sprovvista di assicurazione sanitaria che garantisca percorsi di cura. I titolari di assicurazioni sanitarie sono per lo più reduci o vittime di incidenti sul lavoro.

La situazione di salute della popolazione disabile è fortemente influenzata dalla maggiore esposizione agli abusi sessuali ed al contagio da HIV, perpetrato soprattutto ai danni di donne o ragazze che non beneficiano di assistenza di base, sostegno psicologico, assistenza in gravidanza, come dimostrato dalle percentuali, che vede i disabili convolti per il 2% contro una media nazionale dello 0,7%.Per fortuna, negli ultimi quindici anni, si sono registrati positivi cambiamenti di rotta a sostegno dei cittadini disabili.

Tra le azioni più significative:

la dotazione alle associazioni di categoria dei mezzi necessari e della possibilità di avvalersi di:

  • un servizio di ristorazione gratuita esteso anche ai familiari della persona disabile;
  • sostegno economico per accertamenti diagnostici, per cure e trattamenti;
  • sostegno dello Stato, di istituzioni Internazionali, Imprese locali, finalizzate alla ricerca sul campo ed alla specializzazione del personale destinato alle cure dei disabili;
  • istituzione della “Cates d’égalités des chances” (tesserini di pari opportunità) che consentirà la presa in carico totale o parziale (in virtù delle necessità e della gravità della persona disabile) per quanto necessario ad una vita dignitosa; (vitto, cure mediche, scolarizzazione, programmi di integrazione , sport, ).

Scuola

In passato esisteva solo un centro associato ad una scuola per le persone disabili, il centro “Talibou Dabo” che accoglieva persone con ogni tipo di disabilità sostenendone gli apprendimenti e la promozione sociale.  Oggi, ritenendo la scuola importante per tutti i cittadini siano essi abili, siano essi disabili, il Senegal sta strutturando una importante politica di sostegno alla scolarizzazione delle persone diversamente abili.

Attualmente la costruzione di centri e scuole in grado di accogliere gli studenti diversamente abili e la formazione e l’implemento di personale specializzato sollecita numerose persone alla scolarizzazione con il metodo più utile a sostenerne i bisogni educativi e formativi.

La situazione scolastica degli studenti disabili è quindi migliorata molto con la costruzione dei nuovi centri, con la dotazione di personale e mezzi, ormai presenti quasi in tutte le regioni del Paese, che essendo dotati di convitto facilitano enormemente la frequenza di coloro che non possono tornare a casa in ragione della distanza, delle difficoltà legate ai mezzi di trasporto, al costo del viaggio.

Queste azioni rappresentano una novità perché  in passato le persone disabili non avevano la possibilità di andare a scuola perché nella maggior parte del Paese non erano presenti strutture accessibili ed in grado di formulare proposte adeguate alle possibilità di apprendimento degli studenti.

Formazione

Negli ultimi venticinque anni, la formazione per le persone disabili, come per la scolarizzazione, è stata una meta quasi irraggiungibile.

Le persone diversamente abili non potevano accedere alla formazione professionale neanche per quei lavori che avrebbero potuto intraprendere senza problemi.

Insperatamente la formazione dei disabili, sostenuta dal desiderio di emancipazione della popolazione, dal sostegno degli Enti Locali e dagli  organismi internazionali che operano per migliorare la vita dei disabili, è  diventata un obiettivo prioritario delle politiche dello Stato.

Secondo uno studio pubblicato dalla Direzione Generale dell’azione Sociale (DGAS), in Senegal nel 2013 (ultimo anno del censimento della popolazione fatto dall’Agenzia Nazionale della Statistica e della Demografia ANSD), su una popolazione di 14,12 milioni di senegalesi, di 800.000 disabili solo 35.000 persone avevano frequentato percorsi professionalizzanti: bibliotecari direttori di centri o di scuole, insegnanti, riparatori, commercianti, artigiani, informatici, sarti.

Nel luglio 2018 in un incontro con il primo ministro, si è tentato di costruire un decreto che obbligasse le imprese a collocare lavoratori disabili valutandone le candidature in base alle competenze a svolgere il lavoro, sancendo parimenti la necessità di promuovere precoci percorsi di scolarizzazione dei bambini disabili per contenere il rischio di emarginazione nella vita adulta.

Anche se la situazione necessita di ulteriori miglioramenti per una reale uguaglianza sociale,

possiamo affermare che la formazione delle persone disabili si sta sviluppando implementando le possibilità di qualificarsi.

Abitazione

La condizione abitativa delle persone disabili è deprecabile, i costruttori non rispettano le norme fissate dallo Stato, le sanzioni sono quasi inesistenti, rendendo inesigibile il diritto alla mobilità.

Anche gli edifici pubblici e le strutture di accoglienza non rispettano totalmente le norme in materia di accessibilità e mobilità così è possibile osservare parcheggi riservati ai disabili chiusi da cancelli o alti edifici privi di ascensori accessibili o costruzioni dotate di sistemi di allarme incendio e/o rapima non accessibili ai non udenti.

Delle abitazioni private non si hanno notizie certe, ma date le precarie condizioni economiche di molte persone disabili, numerose sono le situazioni di locazione di locali privi di requisiti in merito all’accessibilità.

Nella generale situazione di scarsa attenzione all’accessibilità delle persone disabili, possiamo dire che però almeno gli ospedali essendo a norma facilitano l’accesso di tutti i cittadini.

Lavoro

La situazione del lavoro delle persone disabili segue la stessa sorte della popolazione delineando numerose difficoltà di inserimento. Il tasso di disoccupazione è elevato, ma la politica di inserimento lavorativo delle persone disabili sta dando i suoi frutti, si è infatti passati dal 5% degli anni ‘90  al 18% del 2015.

Forte è l’impegno dello Stato, coadiuvato da diversi Enti, nel promuovere la formazione dei disabili adulti che per l’80% hanno percorsi di istruzione precari ed incompleti; il sostegno a questa fascia  della popolazione viene esplicato anche finanziando progetti finalizzati alla creazione di imprese.

Provvigioni economiche

Sono previste misure in materia di provvigioni economiche solo per gli invalidi sul lavoro e per i militari.

In sostanza la condizione economica delle persone disabili è strettamente legata alla situazione più generale della famiglia di origine.

La condizione della maggior parte dei cittadini è quella della sopravvivenza, il lavoro dà un minimo di sicurezza, ma è opportuno considerare che un senegalese guadagnava mediamente, nel 2018, (dato dipendente dal contesto urbano) uno stipendio medio  di 155 euro al mese (107.000 CFA) se uomo e di  104 euro (68.078 CFA) se donna; nelle zone rurali un uomo, pari periodo, guadagnava mediamente 140 euro (97.000 CFA) ed una donna 100 (65.000 CFA).

Tale spaccato delinea una difficoltà media in tutta la popolazione, compresi i disabili, che riesce malamente a sopravvivere.

Paradossalmente i cittadini abili e diversamente abili sono accomunati dal quotidiano impegno alla sopravvivenza con punte di maggiore disagio per questi ultimi dovute alla difficoltà di reperire un lavoro.

Agevolazioni e detrazioni fiscali

Le agevolazioni e detrazioni fiscali sono definite dalla legge n. 2010-15 del 6 luglio 2010 (composto da 50 articoli) di cui riportiamo elementi salienti:

  • Art 11 – Lo Stato […] può esonerare dalle tasse e TVA i materiali o gli equipaggiamenti destinati alle persone con disabilità e alle loro organizzazione […]
  • Art 20 – Gli studenti disabili che hanno una “carte d’égalité des chances” (carta di pari opportunità) continuando gli studi, in qualsiasi ciclo, negli istituti privati beneficiano di una Agevolazione sulle rette. Il tasso degli esoneri è fissato in accordo con i dipartimenti incaricati per l’educazione e i rappresentanti del settore privato.
  • Art 30 – Lo stato sostiene le persone disabili nella creazione d’imprese individuali, cooperative di produzione o piccole e medie imprese con:
    • il sostegno di professionisti;
    • l’aiuto all’insediamento;
    • esonero fiscale parziale o totale temporaneo o permanente;
    • nella creazione d’impresa. […] le modalità d’applicazione di questo articolo sono fissate da un
  • Art 35 – Le associazioni o organismi di persone disabili beneficiano di esonero dei diritti e tasse per i trasporti speciali dei disabili che acquisiscono o ricevono in donazione.

Conclusioni

Osservando la condizione dei disabili in Senegal notiamo un lento e faticoso percorso di miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili che ha sollecitato le coscienze ad interrogarsi sulla condizione di tutti i cittadini. Il percorso del Senegal, se paragonato con altri paesi denota peculiari differenze nella gestione e nella visione delle persone diversamente abili nella società.

Pur mancando ancora tante cose, non si può negare una considerevole spinta all’inserimento delle persone disabili nei diversi contesti che, unitamente alle sanzioni per coloro che non applicano le norme che consentirebbero ai disabili di vivere “alla pari”, ritraggono una società in grande e positivo cambiamento.

Fonti

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